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La Giardia, un nemico sottovalutato
La Giardia ( nome scientifico Giardia lamblia) è un parassita
unicellulare molto diffuso anche in Italia;provoca una infiammazione
intestinale acuta, con tendenza a cronicizzarsi, nei cani e nei gatti
infetti. In condizioni igieniche non ottimali può passare anche
all'uomo, è infatti un parassita non specie specifico e attacca tutti i
mammiferi. Fonte di contagio è l'acqua, prima di tutto, ma anche cibi
infettati e residui fecali, sembra che il diffusore in ambiente
cittadino sia il topo, e anche il Ratto. La malattia è ad oggi molto
diffusa anche nei canili e negli allevamenti, in quanto non ancora ben
conosciuta e quindi siottostimata; proprio per questo la assoluta
maggioranza dei casi che osserviamo riguarda i cuccioli di entrambe le
specie, acquistati o trovati che siano. I sintomi sono molto generici (
diarrea, vomito sporadico, stato complessivamente scadente dell'animale,
forfora, ritardi di crescita) e spesso sia i proprietari che alcuni
Veterinari non la considerano fra le possibili cause di malattia.
La diagnosi è invece piuttosto semplice, basta fare un rapido test
antigenico sulle feci ed in meno di dieci minuti si può avere la
risposta.
La cura è un pò più complicata, in quanto bisogna sottoporre l'animale a
diversi cicli di uno specifico antiparassitario, o di un certo
antibiotico, ad alte dosi., e poi verificare la estinzione del parassita
ripetendo il test diagnostico. Oltretutto, pur guarito dal parassita il
paziente può mantenere sintomi generali di maladigestione per mesi. Un
controlo ecografico, per verificare lo stato dell'intestino e dei
linfonodi addominali, una dieta opportuna e terapie di supporto lo
condurranno comunque a guarigione.
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LE PULCI (storia di una silenziosa invasione).
Le pulci sono insetti di colore bruno, lughi 1-4 con il corpo appiattito
lateralmente e privi di ali, ma con zampe poseriori robuste modificate
per il salto. Sono dotate di un apparato buccale è di tipo
pungente-succhiante. Le pulci che abitualmente parassitano i nostri
animali domestici sono Ctenocephalides Canis (cane), Ctenpcephalides
felis felis (gatto, cane), esisue inoltre un altra specie Archaeopsilla
erinacei in grado di intestare porcospino e cane.
La prima cosa da prendere in esame per approcciare in modo corretto il
problema della pulicosi (infestazione da pulci) è il suo ciclo vitale:
solo conprendendolo in tioto si può approcciare in modo concreto al
controllo del parassita stesso. Durante il suo ciclo biologico la pulce
va incontro ad una metamorfosi completa da uovo ad adulto paddando
attraverso gli stdi intermedi di larva e pupa. Partiamo dunque con
ordine: gli adulti infetano l'ospite dove effettuano immediatamente un
pasto di sangue (il 24-60% di C. Felis entro 5 min) fondamentale per
l'accoppiamento e la deposizione delle uova. Durante il pasto che può
durare da 18 a 25 miuto l' insetto può asumere fini a 10-15 volte il suo
peso corporeo, inizia ad eliminare feci (talvolta unico segnale della
sua presenza-pasaggio sull' ospite) dopo 2-6 minuti. Dopo 24-36 ora
dalla colonizazione dell' ospite la pulce inizia a deporre uova 15-20 al
giorno (crica 2000 in una vita) con picchi durante il sonno degli
animali. Dal corpo dei nostri animali domestici dunque le uova cadono a
terra, fuoriescono le larve di primo stadio che sono scarsamente mobili
e si nutrono di feci e detriti, per poi evolversi in larve di secondo
stadio fotofobiche e più mobili portate quindi a dirigersi verso
anfrattuosità (battiscopa, tappeti) dove diventeranno larve di terzo
stadio prima di trasformarsi in pupa. Quast'ultima, in ci si forma l'
nmsetto adulto, è la "fase di resitenza" pressocchè inattaccabile, le
pupe sono infatti resistenti a gelo, essicamento ed insetticidi. La
pulce adulta emerge dopo 2 settimane ma in condizioni non favorevole può
persitere come pupa per alcuni mesi, se on trova invatti l'ospite su cui
compiere il pasto di sangue l' insetto adulto morirà per disidratazione
od esaurimento delle fonti energetiche nell' arco di 36-48 ore. La
descrizione del ciclo biologico del parassita finora descitta ci porta a
fare una considerazioen fondamentale: le forme adulte che vivono sui
nostri "coinquilini" rappresentano" circa il 5% per cento a fronte di un
95% di forma immature (uova, larve e pupe) disseminate nell' ambiente
domestico. Tale conoscenza deve essere alla base del concetto integrato
di lotta alle pulci considerando sia la lotta sull' animale con
insetticidi adatte che le forme immature attraverso inibitori di
crescita per le forme larvali già contenuti in alcuni spot-on , che la
lotta ambientale rimuovendo le forme immature resistenti in modo
meccanico.
La lotta alle pulci deve essere efetuata in modo trsversa el efficace in
quanto questio insetto è in grado di nuocere in diversi modi: in primis
va considerata l' azion depaupertiva che è in grado di compere
soprattutto in caso di infestiazioni massive portando l' ospite a quadri
anemici anche molto gravi, senza dimenticare uil ruolo di vettore di
latri patogeni quali dypilidium caninum
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